LA DIFFERENZA TRA TE E ME? ME!: STORIA DI UN TATUAGGIO.

"La differeza tra me te? Me!"
Mi alzo con questa frase in testa e posto veloce sulla pagina Facebook del blog.
Un pensiero generico che però ha  fatto la differenza, almeno per me.
“Amerai il prossimo tuo come te stesso” recitano tutti i vangeli.
Nel libretto delle istruzioni però si sono dimenticati di specificare che il primo che devi imparare ad amare sei proprio tu. Devi imparare ad ascoltarti e chiederti “Cosa mi fa star bene?”. 
Egoista? Probabilmente sì, ma ogni volta che sono finita in down l’unica a fare la differenza, a dare la spinta propulsiva al cambiamento è stata la mia voglia di essere felice. 
Banalizziamo senza andare a scavare nei drammi personali. Ognuno di noi ha il suo.
Ognuno di noi ha anche una persona per cui ha perso la testa. E verosimilmente non è quella che ci sta a fianco. E’ la stessa per cui abbiamo passato le notti a chiederci perché da un momento all’altro sia sparita. O perché nell’istante in cui sembrava “dimenticata” sia tornata a massacrarci l’anima con i suoi ripensamenti.  La stessa maledetta persona che con i suoi vezzeggiativi ti ha accecato facendoti sentire  capace di farla cambiare, di farti credere che senza di te non può stare. 
Tutte cazzate. Sa che ci sei quando ne hai voglia. Sa che basta un messaggio, uno di quelli che ricorda la vostra intimità, per tenerti in pugno. E tu ci ricadi come un caco maturo. Ipnotizzato davanti a WhatsApp a controllare se
i flag diventano blu e a chiederti perché se trova il tempo di essere online, non si preoccupa di risponderti. 
Il problema è che questa situazione si ripropone come una catena di montaggio, fino a quando qualcosa si inceppa. Quando l’amor proprio si ribella e quasi esanime raccoglie le ultime forze e ti fa dire: “BASTA!”. Basta soffrire, basta farsi trattare come una pezza da piedi, basta giustificare qualsiasi comportamento, basta aspettarla. Basta non essere al centro dei suoi pensieri. Basta non pretendere la parità. 
Ed è qui che TU sei la differenza con qualcun altro, quando decidi di metter te davanti a tutto. Anche solo per tornare a respirare. Anche solo per un’ora di sonno.
Lo/la amerai per sempre. Sarà sempre la persona per cui faresti follie. Sarà quella persona che ti farà dire: “Se posso gestire i sentimenti per lei, nulla potrà più fermarmi”. 

Pensavo che sarebbe rimasta una frase scritta su un social, un pensiero con me stessa che sarebbe passato con la velocità di un altro post. Poi arriva Debora e mi dice che vuole tatuarsi questa frase.

Ingenuamente le rispondo che l’avrei accompagnata. Pensavo scherzasse, fino a quando non mi fa avere data e luogo.

La mattina è fredda e l’accoglienza calorosa. Debora e io ci eravamo scritte, per mesi, ma mai incontrate. Sta per tatuarsi qualcosa che ora scritto io. Non riesco a non chiederle se è sicura, se non sia il caso di ripensarci. Nemmeno a dirlo: vuole quella frase per sempre sul suo corpo. Per sempre è un tempo lunghissimo. L’ago inizia a perforare la pelle candida segnando una a una le lettere. Sotto il ronzio nelle mani della tatuatrice prende vita un monito per Debora, la dolce ragazza dagli occhi blu: da oggi ci sono prima io. 
Un crampo mi prende allo stomaco, di solito ci si tatua la frase di una leggenda, non quella di una sconosciuta. Perché? 
Non sono la Bionda giusta a cui  chiederlo…









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